Who I am

Alba Gnazi

Le parole sono una chiave e un ponte, un codice privilegiato e misterioso, un canto: leggo da quando ne ho memoria.
Ancorata alla Musica, trattengo chimere sotto le unghie e mi ricompongo nella luccicanza di gioie minute, a metà tra il surreale e la strada.
E di vagare non smetto.


domenica 19 ottobre 2014

Alone - Edgar A. Poe






Fin dall'infanzia come gli altri 
mai son stato, come gli altri  
mai le cose ho visto ; non potevo trarre passioni 
dalle fonti comuni; dalla stessa sorgente 
non ho raccolto il mio dolore, né 
alla medesima intensità 
risvegliare alla gioia il mio cuore; e quel che ho amato,
sempre solo l'ho amato. 
Così- nell'infanzia, all'albore d' una vita 
simile a un tifone - fu cavato, 
dal fondo d'ogni male e d'ogni bene
il mistero che ancora mi tiene: 
dal torrente, o dalla fontana, 
dalla rossa rupe montana, 
dal sole che mi ruotava attorno 
nelle sue dorate tinte d'autunno; 
dal lampo nel cielo che 
mi passava accanto in un continuo baleno, 
dal tuono e dalla tempesta, e dalla nube che  
(in un cielo tutto blu assunse  la sembianza 
di un demone alla mia vista.

From childhood’s hour I have not been
As others were; I have not seen
As others saw; I could not bring
My passions from a common spring
From the same source I have not taken
My sorrow; I could not awaken
My heart to joy at the same tone
And all I lov’d, I lov’d alone
Then - in my childhood, in the dawn
Of a most stormy life - was drawn
From ev’ry depth of good and ill
The mystery which binds me still:
From the torrent, or the fountain
From the red cliff of the mountain
From the sun that ’round me roll’d
In its autumn tint of gold
From the lightning in the sky
As it pass’d me flying by
From the thunder, and the storm
And the cloud that took the form
(When the rest of Heaven was blue)
Of a demon in my view.

IMG: web
TRAD: Alba Gnazi

3 commenti:

  1. La chiamata del Daimon ha forse sconvolto l'intera vita di Edgar Allan Poe, ma ha fatto della sua poesia e della sua scrittura un rarissimo perfetto gioiello. E - perché non dirlo? - della sua vita stessa una vicenda forse "maledetta", ma unica e singolare: rischiosa eppure simbolica...

    Antonino Caponnetto

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    Risposte
    1. Concordo pienamente, Antonino: Edgar era non solo il messaggero ma anche il messaggio della sua arte; voce unica e singolare che spesso coglie di sorpresa, quasi impreparati, dalle sue altezze vertiginose, dai suoi incommensurabili precipizi - vieni, sembra dire, vattene, sembra insistere, conquista avvince e respinge al contempo, di ciascuno cogliendo il nocciolo più nascosto e (forse) temuto e (forse) ignorato, dandogli un nome e un'essenza.
      Grazie per la tua lettura.
      A presto!

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    2. Un incontro con i limiti è sempre foriero di grandi riflessioni

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